venerdì 21 gennaio 2011

Antonio Tabucchi, 'Viaggi e altri viaggi', Feltrinelli


Ieri sera ho finito di leggere ‘Viaggi e altri viaggi’, l’ultimo libro di Antonio Tabucchi, e mi ha fatto uno strano effetto.
Era tanto tempo che non leggevo un suo libro, dopo ‘La testa perduta di Damasceno Monteiro’ del  1997, chissà perché l’avevo perso.
Ho iniziato a leggerlo immaginandomi che, visto il titolo, avrei viaggiato con lui. Vedendo posti che non conoscevo o vedendo quelli già visti con occhi nuovi. Invece mi sono ritrovato seduto ad ascoltarlo: io ero lì, e lui che mi raccontava con grande pacatezza, della Lisbona di Pessoa, di Congonhas do Campo, in Brasile, de il Jardin des Plantes a Parigi.
Un libro che si è trasformato in un racconto orale fatto da una persona ‘anziana’.
Perché Tabucchi si sente che abita questo pianeta da molto tempo e che ne ha viste e vissute di cotte e di crude, ma invece di trasmetterci noia, o malinconia, o quel senso sotterraneo di delusione o di cinica arrendevolezza ai mali del mondo e della vita, riesce a raccontare le cose con quella pacatezza di chi conosce molte più cose di quello che sembra ma che ha deciso semplicemente di tenere una velocità di crociera.
Poi, oltre la metà, tutto cambia. Non che le cose scritte peggiorino di qualità, solo che cambia il registro, il tono della voce narrante, e per capire bene occorre impegnarsi un po' e fare qualche giro in rete, per informarsi.
Non so se questo libro faccia venir voglia di preparare lo zaino e partire, ma non importa, credo che a Tabucchi questo non interessi. E’ un libro per metà semplice, di quell’intensa semplicità che scalda il cuore, come un buon bicchiere di vino da pasto, e per metà una semplice sommatoria di cose scritte in momenti diversi. Che non è necessariamente una cosa negativa.

…ma oggi si potrà definire ‘anziano’ uno nato nel 1943?

‘Viaggi e altri viaggi’
Antonio Tabucchi
Prezzo di copertina € 17,50
Editore Feltrinelli  (collana I narratori)

giovedì 20 gennaio 2011

L'allegra apocalisse - ARTO PAASILINNA - Iperborea

Ho letto diverse cose di ARTO PAASILINNA, tutte in questo strambo formato dei tipi della Iperborea, e sinceramente vorrei sapere perchè uno debba sganasciare tutto il libro per poterlo leggere con facilità. Perchè le cose scritte verso la parte della cucitura e della colla, non sono davvero di facile accesso! Ma, immagino, che ci sarà un perchè di tale scelta editoriale (un perchè che al momento mi sfugge, come molte cose della vita, specie in questo momento!). Il libro mi è piaciuto, visionario e umoristico come sempre, pieno di buoni sentimenti verso una natura generosa ma anche terribile, e diffidente verso gli uomini specie quelli di Potere. Una scrittura come sempre piena di humor, dove non si ride sguaiati a crepapelle, ma si sorride. Spesso. Solo che il signor ARTO PAASILINNA dovrebbe farmi un favore: riuscire a tagliare ancora 40 pagine da ogni suo libro. Sarei tentato di presentargli l'implacabile Gordon Lish, il famoso editor di Carver, per aiutarlo e rendere questi suoi libri perfetti. Poi ho pensato che gli inverni lì da lui, su al nord, sono interminabili e che quindi così tante pagine diventano essenziali per non morire di noia e arrivare vivi al sorgere del sole!


L'allegra apocalisse
Maailman paras kylä (1992)
Traduzione dal finlandese di Nicola Rainò
I edizione: Ottobre 2010
pp. 320 – € 16,00 - ISBN 978-88-7091-189-3

mercoledì 12 gennaio 2011

Sì, Buon 2011!!!

Un minuto prima di mezzanotte del 2010 ho deciso che avrei dato inizio anch'io, a un blog. Perchè mi piacerebbe fare il Critico e quindi dovrò decidermi a criticare. Libri, fumetti, e forse qualche film o cd musicale. Dipende. Vediamo.
Per adesso è solo un tentativo a costo zero.
Comunque: buon anno al nuovo anno (e a chi vorrà leggermi). Anche fossero solo il mio cane Urgo e la mia gatta Skank.
Mi sono accorto adesso di aver sbagliato la data del mio compleanno! Meglio. Per fare il Critico ci vuole autorevolezza e qualche anno in più non guasta!